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PERITI INDUSTRIALI - CONSEGUIMENTO LAUREA - ENGINEERING

Procedure necessarie in Europa ed in Italia in particolare, per il riconoscimento delle proprie qualifiche acquisite in UK.

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Re: PERITI INDUSTRIALI - CONSEGUIMENTO LAUREA - ENGINEERING

Messaggioda lucbac65 » 11/11/2014, 4:03





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Re: PERITI INDUSTRIALI - CONSEGUIMENTO LAUREA - ENGINEERING

Messaggioda lucbac65 » 22/11/2014, 14:11

Conferma Perito Industriale Laureato = US Industrial Engineer :


In seguito al mio interessamento in materia :

Sirs,


I' m an Italian Graduate ( three-year College ) Industrial Perito ( Expert )
I have more than 10 years practical experience and I' m inscibed, after passing the
prescribed State examination,in the Italian Register of Professional Graduate Industrial Peritoes.

Is there any grades of Membership for me in your organization ?


Eccone la risposta : Hello Luciano:



You would join as a professional member of IIE. Please visit our website for full detail about membership benefits as well as a wealth of information on our organization. Here is the link for your convenience: http://www.iienet.org

http://www.iienet2.org/details.aspx?id=560


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Re: PERITI INDUSTRIALI - CONSEGUIMENTO LAUREA - ENGINEERING

Messaggioda lucbac65 » 24/02/2015, 16:11

Il " Regio" Perito Industriale Italiano

E' una figura professionale che non esiste più ! Va rinnovata !

Riporto : " Le competenze del perito industriale

Per. Ind. Bruno Orsini 12/novembre/2012

Il problema delle competenze del perito industriale è stato un argomento che non ha mai trovato una soluzione adeguata nonostante sia stato sempre affrontato da quasi tutti gli organi istituzionali compresi i Collegi provinciali. Il CNPI tramite la “commissione competenze” nelle sue varie considerazioni non ha fatto altro che aggiungere confusione a confusione, infatti nelle proprie relazioni evidenzia sempre il fatto che stabilire un preciso confine tra specializzazioni è praticamente impossibile, per cui ancora oggi dopo quasi cento anni le competenze del perito industriale vengono ancora regolate dal Regio Decreto n°275 dell’11 febbraio 1929 “Regolamento per la professione di perito industriale” a firma di Vittorio Emanuele III Re d’Italia. Prima di affrontare l’argomento è bene analizzare alcune definizioni della parola “competenza” riferita al settore professionale:
“capacità di compiere determinati atti”
“ciò che compete, che spetta”
“capacità, abilità nello svolgere un lavoro”
“conoscenza approfondita in un dato campo”
“dimostrata capacità di applicare conoscenze e/o abilità”
“insieme di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per svolgere una determinata attività”
Nel settore professionale la competenza può essere suddivisa in:
Competenze tecniche; conoscenze e abilità specifiche di una particolare specializzazione.
Competenze trasversali; conoscenze e abilità relative ad un comportamento lavorativo e organizzativo efficace.
Mentre per le competenze tecniche la valutazione può essere affidata all’esito di opportuni esami (maturità, laurea, abilitazione, ecc.) le competenze trasversali sono soprattutto proprie di ogni singolo professionista essendo fortemente condizionate dalle caratteristiche caratteriali e dal settore professionale in cui si è scelto di operare. Da quanto sopra esposto ne consegue che nella definizione di competenza grande importanza riveste l’assunzione di obiettivi prefissati, ad esempio nella specializzazione “elettronica e telecomunicazioni” così come per tante altre specializzazioni, non si può parlare genericamente di competenza se non si adottano precisi obiettivi (ad esempio antenne, servomeccanismi, trasmissioni via etere o via cavo, elettronica digitale, telefonia, robotica ecc.), anche perché detti settori sono regolati da complesse normative nazionali ed internazionali totalmente diverse tra loro e non sono sufficienti corsi di poche decine di ore per garantire adeguate conoscenze. Ovviamente ci sono settori dove la presenza di competenze diverse risulta più evidente, ad esempio l’automobile dove si evidenziano diverse specializzazioni, elettronica, elettrotecnica, termotecnica, meccanica, ottica, acustica, fisica, in questo caso non si può assumere che una singola specializzazione possa avere tutte le competenze, in questi casi è più opportuno parlare di specializzazione “automobile” oppure di “sinergia di competenze”. Un elemento fondamentale che distingue la competenza tecnica è la corretta applicazione delle norme emanate dagli organi autorizzati, non si può parlare di “progettazione di semplici impianti”, perché ogni impianto anche se semplice ha delle precise norme e di conseguenza caratteristiche e calcoli matematici che il progettista è tenuto a rispettare e soprattutto, a far rispettare in fase di realizzazione. Conseguenza di ciò è che ogni professionista, sia libero che dipendente, pratica costantemente l’aggiornamento tecnico nell’ambito della propria specializzazione senza la necessità di inutili regolamenti da parte di organi collegiali o istituzionali e quindi deve essere un diritto e non un costo aggiuntivo (oggi organizzare e proporre corsi di aggiornamento professionale è diventata una vera e propria attività commerciale). Nonostante, a parere dei nostri rappresentanti, sia stato elevato il grado di preparazione del professionista tecnico con la laurea breve, ancora oggi non è stata fatta nessuna chiarezza sulle competenze. Se non si riesce a chiarire questo aspetto, la laurea breve o forse è meglio chiamarla “specializzazione prolungata”, non servirà a nulla perché ciò che distingue un perito industriale diplomato o un perito industriale laureato da un laureato resta invariato; cioè il fatto che la progettazione, semplice o complessa, richiede calcoli matematici ancora oggi di esclusiva competenza di studi superiori universitari e che il perito industriale, sia diplomato che laureato, è una figura tecnica specialistica nata e istruita per realizzare un efficace collegamento fra la produzione industriale e la progettazione intellettuale in pratica “un direttore tecnico di produzione. "


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Re: PERITI INDUSTRIALI - CONSEGUIMENTO LAUREA - ENGINEERING

Messaggioda lucbac65 » 24/02/2015, 16:52

Penso che il piano di studi sia differnte da quello istuito dal regio decreto, infatti esistono periti mecc-elett-chimici con indirizzo in informatica per esempio.

Proprio così ! Come l ' ingegnere attuale non corrisponde più in preparazione al REGIO ingegnere di allora !

A mio modesto avviso dovrebbero nascere registri simili a quelli anglosassoni ovvero Registro Professionale tipo
http://www.icorr.org/membership/ordinary.phtml che ti qualificano come:

“Professional Member which entitles the use of TICorr, MICorr or FICorr”, che poi ti aiutano via “Continued Professional Development (CPD) a crescere per lo status di Chartered.
Ultima modifica di lucbac65 il 24/02/2015, 16:57, modificato 1 volta in totale.


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